7^ Assemblea annuale (Convention), Roma - marzo 2010 - Un pò di storia

 

Un po’ di storia e la visita

Il Museo che é un ente morale, con una propria autonomia finanziaria, basata sul contributo del personale della Guardia di Finanza, é stato allestito sotto la guida del pittore Alessandro DEGAI ed inaugurato il 5 luglio 1937 al piano terra della Caserma PIAVE, in Viale 21 aprile, allora sede della Legione Allievi. La struttura, nel 1960, viene trasferita in locali più ampi e di concezione moderna, quelli attuali. nella Caserma di Piazza Armellini, a quel tempo sede dell’Accademia Militare.

Il Museo ha poi subito una nuova riorganizzazione, quella attuale, attraverso una serie di importanti lavori infrastrutturali durati diversi anni. Oggi l’ente risulta articolato su due piani (piano terra ed interrato), secondo una nuova e diversa concezione espositiva. Nel piano superiore (livello da cui si accede) il materiale espositivo é stato selezionato nella varie sale secondo un criterio tematico, riguardante nell’ordine: le armi, le uniformi ed i modelli di unità navale e mezzi aerei in dotazione nel tempo alla Guardia di Finanza. Nel piano interrato, appositamente costruito con opportuni lavori di scavo, il criterio seguito é quello cronologico, con vetrine riguardanti la storia del Corpo dalla sua istituzione, nel 1774 ad oggi.

All’inizio del Museo, nel corridoio-galleria dei ritratti dei Comandanti Generali e dei trofei sportivi guadagnati dagli atleti delle Guardia di Finanza (il primo trofeo ottenuto alle gare atletiche nazionali nel 1911), si incontra lo stemma del Museo che del tipo: inquartato, delle cui quattro parti, le prime due sono dedicate alle campagne di guerra cui la Guardia di Finanza ha partecipato, la terza riproduce lo stemma araldico della Guardia di Finanza (dove spicca il Grifo che ci accomuna con la Custodia) e nell’ultimo quarto é raffigurata la lupa capitolina, simbolo della città che ospita il Museo. Il tutto con il motto MEMORIAM TUERIT (Custodisce la memoria).

La visita vera e propria ha inizio nel piano seminterrato dove, in un ampio locale, arioso e ben illuminato, viene illustrata, attraverso una lunga serie di vetrine, tutta la storia della Guardia di Finanza.

Si comincia dalla creazione della Legione delle Truppe Leggere, avvenuta in Piemonte il 5 ottobre 1774, che costituisce il 1° esempio in Italia di un corpo speciale appositamente organizzato per il servizio di vigilanza doganale, oltre che per il concorso alla difesa delle frontiere. Il primo Comandante del Corpo é stato il colonnello generale Pictet (1710-82). In tale contesto, il Direttore ha ricordato gli atti di valore della legione nella campagna contro Napoleone, distinguendosi nelle battaglie del Brichetto, di Loano e di Mondovì, guadagnando 9 medaglie d’argento ed, in particolare, arrendendosi con l’onore delle armi a Mondovì, solo dopo la firma dell’armistizio di Cherasco (28 aprile 1796).

La fase successiva della visita ha preso in esame i cori similari istituiti negli stati preunitari ed, in special modo, nello Stato Pontificio con la creazione di un corpo denominato Truppa di Finanza (30 aprile 1786), che raggiunge la consistenza di 500 uomini al comando di un capitano.

In Francia i Finanzieri vengono creati durante la Rivoluzione, il 1° maggio 1791 con i Preposti alle Dogane (Preposés aux Douanes) e dal colore delle loro uniformi vennero denominati Chasseurs Verts. L’organizzazione francese venne estesa a tutti i Dipartimenti francesi in Italia, dal Piemonte a Roma, passando per l’Etruria il Dipartimento del Trasimeno, mentre il Regno d’Italia ebbe, ad esempio, la sua Forza Armata di Finanza.

Alla restaurazione, in Piemonte viene ricostituita la Legione Truppe leggere, denominata Legione Reale Leggera, che ottiene nella riconquista di Grenoble una medaglia d’oro al valor militare. I Finanzieri piemontesi e degli altri stati preunitari partecipano in massa alla 1^ Guerra d’Indipendenza ed alla difesa della Repubblica Romana, con i Bersaglieri del Tebro di Orsini e Zambianchi ed i Bersaglieri di Luciano Manara, fatti che il direttore del Museo ci ha ricordati, fregiati sul gambo della freccia della Bandiera.

Con l’unificazione d’Italia, tutti i corpi dei vari stati vengono fusi in un’unica struttura denominata Guardia Doganale, ripartita in guardie di terra e di mare.

E’ l’8 aprile 1881 che nasce ufficialmente, con la legge n. 149, la Regia Guardia di Finanza ed il 16 agosto 1896 viene fondata la Scuola Ufficiali del Corpo (attuale Accademia), mentre, il Corpo, sotto il periodo di comando del generale Tullo MASI, ottiene le stellette e la bandiera di guerra e partecipa alla guerra italo-turca in Libia.

Le vetrine successive trattano poi:

-       la partecipazione della Guardia di Finanza alla 1^ Guerra Mondiale, sull’arco alpino, sul Piave ed in Albania e proprio in ricordo delle gesta in terra albanese viene stabilito, nel 1965, lo spostamento della data di anniversario del Corpo dal 5 luglio al 21 giugno;

-       la creazione della Scuola Alpina di Predazzo nel 1922, la fondazione della Scuola di Polizia Tributaria Investigativa nel 1923 e partecipazione alla guerra d’Etiopia del 1935-36;

-       la partecipazione alla 2^ Guerra Mondiale, alla Guerra di Liberazione ed alla Liberazione di Milano, che guadagna alla Bandiere del Corpo una Medaglia d’Oro al V.M.. In particolare nel periodo fra le due guerre assume uno sviluppo particolare il naviglio del Corpo raggiunge la consistenza di oltre 150 piccole unità,tra le quali una quarantina da crociera (vedette, motovedette e dragamine). Di particolare interesse il modellino del sommergile a pedali, utilizzato nel lago di Lugano nella lotta al contrabbando;

-       la riorganizzazione del Corpo nel dopoguerra;

-       la partecipazione ad operazioni di soccorso per pubbliche calamità;

-       la partecipazione ad operazioni e missioni all’estero (Serbia, Albania, ecc.).

L’ultima parte del piano seminterrato é dedicata alle medaglie d’oro individuali del Corpo con un cippo commemorativo.

La seconda fase della visita ha riguardato il piano superiore, organizzato, come sopra evidenziato, per sale monografiche.

La prima sala é dedicata al servizio navale ad aereo del Corpo con una interessante serie di modellini di mezzi navali ed aerei (elicotteri ed il bimotore Piaggio PD 308) che sono stati in uso alla Guardia di Finanza e le relative uniformi militari.

La seconda sala é dedicata a tutti i tipi di uniforme, che sono stati adottati nel tempo dal Corpo. Di particolare interesse l’uniforme d’ascaro della Guardia di Finanza nelle colonie.

Nella terza sala sono invece esposti tutti i tipi di armi che sono state in dotazione al Corpo, con delle interessantissime vetrine dedicate ai primi fucili ad avancarica ed alle pistole d’ordinanza ed alle pistole utilizzate dagli ufficiali.

L’interessantissima visita, che non ha potuto estendersi al corridoio dei Vice Comandanti ed al Salone d’Onore, oggi in restauro, si é infine conclusa con il Sacrario della Guardia di Finanza, dove viene custodita la memoria di tutti i finanzieri morti nell’adempimento del loro dovere e dove vengono conservati gli originali delle 55 decorazioni al valore attribuite alla Bandiera del Corpo e le bandiere dei Corpi disciolti.

Alla fine della visita il Reggente ha formalmente ringraziato a nome dell’Associazione il Direttore del Museo per la sua competenza, la sua capacità di esposizione che ha catturato la curiosa attenzione di tutti i presenti, la sua passione e soprattutto la sua disponibilità per averci dedicato espressamente una domenica mattina. Il Cap. SEVERINO, da parte sua, ha voluto ribadire a tutti i partecipanti che il Museo della Finanza é aperto gratuitamente al pubblico tutti i giorni della settimana e che se qualcuno vuole ritornare per un approfondimento sarà particolarmente gradito.

 

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Custodia del Grifo Arciere