Op. Privernum - giu 2008

 

PRIVERNO 22 GIUGNO 2008

 

 

 

La Custodia del Grifo Arciere ha effettuato una escursione nelle colline laziali denominata "Privernum" 
Domenica 22 giugno 2008 si é felicemente conclusa con un ottimo livello di partecipazione (40 unità), la nostra ultima operazione del 1° semestre dell'anno, denominata "Privernum", che ha avuto come punti di riferimento le località di Priverno e Fossanova. L'escursione, accompagnata da splendide condizioni metereologiche (temperatura, a dire il vero, elevata, mitigata però da un leggero venticello),  ha avuto uno sviluppo diverso da quanto pianificato inizialmente ed ha interessato principalmente l'Abbazia Cistercense di Fossanova, il finitimo Museo Medievale e l'area del Parco del Castello di S. Martino a due passi dal centro di Priverno.
In realtà, il programma iniziale prevedeva la visita anche al centro storico ed all'interessantissimo Museo Archeologico della città di Priverno, ma complice un guasto all'ascensore del parcheggio della città, prontamente comunicato e la necessità di dover percorrere a piedi un non breve tratto in salita sotto il sole, il Sindaco della città di Priverno, che aveva partecipato attivamente all'organizzazione della giornata, ci ha proposto, attraverso la guida messa a nostra disposizione, una variante al percorso (Museo Medievale di Fossanova al posto del Museo Archeologico), che é stata immediatamente adottata. Di seguito le principali note di viaggio delle nostra ultima passeggiata in terra laziale:
 
Domenica 22 giugno 2008
Ritrovo dei partecipanti perfetto ("quasi") orario, per le ore  09.00, sul Piazzale interno dell'Abbazia di Fossanova, dove era ad attenderci la guida (una giovane e valente archeologa), messaci a disposizione dal Comune di Priverno. Decisa "sul tamburo" la nuova programmazione, il Gruppo della Custodia si é immediatamente recato presso l'antica Foresteria dell'Abbazia Cistercense, dove é stato organizzato un interessantissimo Museo Medievale, aperto nel 2001.
Ma prima di parlare della visita al museo sembra opportuno fornire qualche elemento di carattere generale relativo alla stessa Abbazia. Il complesso, fondato dai Benedettini nel 9° secolo sull'area di sedime di un'antica villa romana ed intitolato inizialmente a S. Stefano, viene concesso nel 1134-35 da Papa Innocenzo 2° ai cistercensi, ordine monastico fondato a Citeaux dal francese Bernardo da Chiaravalle (Clairvaux = Cistervium in latino). Questi monaci, per risanare la località diventata paludosa, fanno scavare un grande fosso di scolo, Nova Fossa (Fossanova), da cui deriverà poi il nome del monastero.  Ai Cistercensi si deve anche la costruzione della chiesa (presumibilmente per opera di monaci della casa madre francese, che, iniziata nel 1175 circa, viene consacrata a S. Maria da Papa Innocenzo 3°, il 19 giugno 1208. Essa costituisce la prima costruzione in Italia del tipo cistercense, una variante dello stile gotico formatosi in Borgogna, come evoluzione dello stile lombardo e che, in Italia, subisce a sua volta una ulteriore trasformazione. Fossanova costituisce pertanto il monastero archetipo dello stile gotico cistercense ed ha esercitato una grande influenza su tutte le chiese della regione. Nel Medioevo, l'Abbazia, ricca di beni e di dipendenze, fu sede di studi ed arti e dal 1445, dal momento della sua trasformazione in Commenda, inizia la sua decadenza. Il monastero, soppresso al tempo di Napoleone, cade in mano dei privati e nel più completo abbandono, mentre la stessa chiesa per lungo tempo, agli inizi del 1800, viene adibita a stalla per i bufali. Nel 1826 Papa Leone 12° decide di riscattare il monastero e lo affida ai monaci di TRISULTI, dai quali passa poi ai frati conventuali minori francescani.
Ma torniamo ora al Museo Medievale. L'allestimento del Museo, occupa il 1° piano dell'edificio indicato come Grangia o Granaio, a causa della sua trasformazione in stalla (vedasi mangiatoie che corrono lungo i lati della sala e gli anelli di ferro per legare gli animali) alla fine del 19° secolo, ma che anticamente costituiva la Foresteria (Dormitorio dei Forestieri) dell'Abbazia. Al suo interno vengono narrate le vicende della città di Priverno, dalle sue ultime fasi di vita di età altomedievale sul sito della Privernum romana, fino alla nascita di Piperno medievale posta sulla collina odierna. L'ambiente é una grande sala rettangolare (49 x 12) dall'impronta tipica della architettura cistercense (arconi gotici di supporto alla copertura). Nel Museo sono confluiti materiali altomedievali provenienti dagli scavi di Privernum e costituiscono la testimonianza dell'ultima fase di vita di questo centro. Fra questi materiali: quelli provenienti in primo luogo dall'antica chiesa cattedrale.  Una parte rilevante del Museo é dedicata all'illustrazione, attraverso pannelli testi ed acquarelli, del divenire dell'Abbazia cistercense attraverso i tempi, partendo dal periodo dell'occupazione dell'area da parte dei Romani fino alla costituzione del monastero benedettino ed ai tempi successivi. Interessantissime sono state le spiegazioni forniteci dalla nostra esperta guida sui vari materiali, attraverso i quali ha introdotto le condizioni di vita e le tradizioni della gente del luogo. Fra queste l'interessante affresco della Madonna Orante e Regina, proveniente dagli scavi di Privernum, che costituisce l'origine della ancora viva tradizione dei cittadini di Priverno nei confronti della Madonna, continuata poi con la veneratissima Pala quattrocentesca della Madonna di mezz'agosto.
Dopo la visita al Museo, il Gruppo della Custodia si é portato presso la chiesa dell'Abbazia, dove sono stati evidenziati resti delle terme della preesistente villa romana e quindi, la nostra guida ci ha illustrato la semplice e maestosa facciata, rafforzata ai lati da pilastri, coronata da frontoni e con tracce di un portico. Di particolare rilievo il profondo portale (strombato), dalla ricca decorazione cosmatesca nella lunetta (a forma di mezza rosa) e nell'architrave ed il grande rosone. In particolare ha colpito i visitatori il bellissimo e luminoso interno a tre navate (di cui la centrale assai più alta e larga più del doppio delle laterali) dalle forme slanciate, semplici ed austere. La nostra guida ci ha fatto notare che i 14 pilastri (ritmati da archi gotici, nei quali si aprono delle grandi monofore) sono percorsi da semicolonne pensili, secondo l'uso dei cistercensi e che la chiesa di Fossanova si differenzia dal gotico delle grandi chiese francesi per una significativa caratteristica: abside quadrilatera con monofore e  grande occhio, invece delle absidi semicircolari con cappelle radiali, conservando peraltro, sopra al transetto, la tradizionale grande cupola - campanile - tiburio.
La visita successiva ha riguardato il bellissimo Chiostro a pianta rettangolare, a colonnine binate, romanico su tre lati e gotico sul quarto, nella parte dell'edicola che ospitava una fontana (lato rifatto nel 1280 in stile gotico e le cui eleganti colonnine presentano motivi antropomorfi). Interessanti sono risultati gli ambienti annessi, della Sala Capitolare, ambiente quadrato, gotico fiorito, rifatto nel 1250 e diviso da due pilastri polistili a pianta cruciforme e del Refettorio, una suggestiva sala rettangolare (30 x 10) con tetto a travature scoperte sostenuta da cinque arconi gotici trasversali, appoggiati su pilastri pensili.  Di un certo interesse nel refettorio, gli scavi, che hanno evidenziato l'esistenza di sottostanti sostruzioni di epoca romana e la particolarità di una mensola pulpito (che serviva da luogo da cui il frate di turno leggeva le sacre scritture), a cui si accede attraverso una scala ricavata nel muro esterno.
La visita al complesso dell'Abbazia si é conclusa alla Foresteria ed all'Infermeria dei frati ed in particolare nella stanza, trasformata in Cappella, dove, il 9 marzo 1274, vi é morto S. Tommaso d'Aquino. Questi si era ammalato, nel corso del suo viaggio, che avrebbe dovuto portarlo, da Napoli, a partecipare al Concilio di Lione. Interessante nella cappella il soffitto ligneo a cassettoni e sull'altare un bassorilievo marmoreo, la Morte del Santo, erroneamente attribuito al Bernini. Va infine soggiunto che le reliquie del santo sono state conservate nell'Abbazia fino al 14° secolo e che la testa di S. Tommaso, sottratta al momento della traslazione delle reliquie altrove, viene ancora oggi portata in processione.
Prima di portarsi alla fase successiva della visita, i partecipanti hanno approfittato per scattare, sul sagrato dell'Abbazia, la tradizionale foto di gruppo, nella quale é stato coinvolto anche il frate francescano, attuale responsabile della chiesa. A questo punto i partecipanti, riprese le rispettive autovetture si sono dislocati, per le ore 11.30, fino al Parco del Castello di S. Martino, una splendida tenuta di 33 ettari, ad appena 5 chilometri da Fossanova,  oggi di proprietà del Comune di Priverno. Al centro di questo complesso ed in posizione elevata, si trova il cosiddetto Castello di S. Martino, un palazzo rinascimentale che il cardinale Tolomeo Gallio, Segretario di Stato di Papa Gregorio 13°, si era fatto costruire intorno alla metà del 1500 come residenza di campagna. La costruzione, a pianta quadrata, con ampio cortile centrale, presenta quattro torri angolari che gli conferiscono un aspetto quasi di fortezza (da qui castello). L'ingresso é marcato da un portale a bugnato sovrastato dallo stemma dei Borghese, che nel 20° secolo risultavano i proprietari del complesso. L'infrastruttura é oggi adibita a Centro Congressi ed ospita, al piano terra, un originale Giardino di Archimede, ovvero il Museo per la Matematica.
All'ingresso del "castello" erano a riceverci, l'avvocato Gallo, assessore del Comune di Priverno, il Professore Delli Cicchi, Direttore del Museo della Matematica ed il rappresentante locale dell'associazione marinai (comandato dall'ammiraglio Marini !!). Prima di iniziare la visita, ha avuto luogo, sotto i portici del cortile interno del Palazzo Gallio, la tradizionale cerimonia protocollare per la consegna dei diplomi e delle insegne ai nuovi membri dell'Associazione. Fra questi l'Avvocato Umberto MACCI, Sindaco di Priverno, ed il professore Bernardo Delli Cicchi, Direttore del Museo della Matematica ed inoltre la consegna delle insegne di 1^ Classe ai fondatori dell'Associazione che non ne erano stati ancora insigniti, secondo le disposizioni contenute nella ultima redazione del Regolamento della Custodia, approvato dal Ministero della Difesa e pubblicato sul nostro sito.
Il momento successivo é stato quello della visita di questo insolito museo, inaugurato il 12 settembre 1999, una vera sorpresa per tutti i partecipanti. Per motivi tecnici i partecipanti sono stati divisi in due gruppi che hanno iniziato la visita, sfalsati di una stanza. Lo scopo del Museo, articolato in sette stanze e dotato di mezzi moderni interattivi, é quello di familiarizzare il visitatore con alcuni aspetti del pensiero e della storia della Matematica e mettere in evidenza come la matematica costituisca un elemento, spesso nascosto, della nostra vita quotidiana.
La prima sala é consacrata ai numeri ed al loro sistema di riferimento, decimale, ottale ecc. ed in particolare al sistema binario, base di calcolo per i computer. La seconda sala é dedicata alla geometria piana ed in particolare alle curve celebri, le coniche, le quadriche ed in particolare le curve connesse con la forza di gravità (ed es. una dimostrazione pratica dell'applicazione della cicloide rispetto ad un piano inclinato rettilineo). Un altro esempio molto interessante la "ruota quadrata" che scorre senza attrito e senza sobbalzi. La terza sala é dedicata all'incredibile mondo dei Frattali. Come si riempie una superficie con una linea di spessore infinitesimo. L'universo di Peano o quello di "Mandelbrot" o le geometrie psichedeliche ! La quarta sala é dedicata alle geometrie della natura: le proporzioni dei templi greci, l'uso della sezione aurea ed i conigli che si moltiplicano hanno qualcosa in comune. I girasoli, le lumache, il codice genetico, il cavolfiore romano, spirali e cristalli stranissimi si sviluppano secondo la logica dei frattali. La crescita dei nautilus procede secondo la serie di Fibonacci. La quinta sala é consacrata al mondo a 2 ed a "enne" dimensioni. La sesta sala é invece dedicata all'infinito ed a quanti tipi di infinito possono esistere. Ci sono più numeri frazionari o numeri interi ? La settima ed ultima sala é invece dedicata alle applicazioni ludiche sotto il segno della Dea egizia Maath ed a provare che i sensi spesso ingannano. Debbo dire onestamente che il percorso, iniziato da molti con un certo scetticismo, si é trasformato lungo il percorso in un vivo interesse per l'argomento, stimolato dalla passione e dalla bravura del professore Delli Cicchi e quasi tutti alla fine, sotto la pressione del tempo tiranno, si sono lamentati di non aver potuto dedicare molto più tempo a questo piccolo, stimolante ed interessantissimo museo. In effetti Il Gruppo Custodia é ripartito dal Castello S. Martino intorno alle 13.15 per l'ultima tappa della giornata: il Ristorante il Carrubo di Sonnino.