Storia di S. Barbara - Pagina 3

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I militari, sebbene più volte ingiustamente posti nell'oblio nelle società occidentali per posizione "manichee" di comodo o puramente "ideologiche" non sono, per la loro professione, in contraddizione con la sua figura della Santa Patrona. Il militare, infatti, con le sue idealità e per la sua disponibilità al sacrificio a favore della collettività, solo in apparenza potrebbe risultare non in armonia con S. Barbara e con gli insegnamenti del Vangelo.
 

Dal Vangelo secondo Luca XI, versetti 21/22, leggiamo infatti: "Quando un uomo forte e ben armato fa la guardia alla sua casa tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa le armi nelle quali confidava e ne distribuisce il bottino".
Dal che si può dedurre:
- 1°, che le armi e la difesa sono una necessità ed una realtà ineluttabile di tutte le società;
- 2°, che le armi non sono comunque la soluzione definitiva ed assoluta dei problemi sociali;
- 3°, che rimanere indifesi non è comunque conveniente, poiché il mondo è purtroppo composto, oltre che da "sognatori" che non leggono o non ricordano gli insegnamenti della Storia, anche da "prepotenti".
D'altronde i Romani molto giustamente ripetevano "Si vis pacem, para bellum"!! Anche Gesù Cristo, nel riferirsi al militare di carriera, disse al centurione romano che ciò che lo aveva salvato non era la sua professione ma la profonda fede che lo animava, nell'ottica cristiana che non è il mestiere che condiziona la salvezza dell'uomo ma la fede e lo spirito con cui opera.
Per quanto precede i militari, per quanto possa ad alcuni apparire contraddittorio, sono i difensori della pace e come gli altri la cercano e la desiderano proprio perché conoscono da vicino le miserie che una guerra porta con sé: ma volere la pace non significa necessariamente disarmarsi (specie unilateralmente !!!) e non significa accettare una "pace qualsiasi" a "qualsiasi prezzo", come oggi molti predicano, perché non esiste vera pace senza libertà, senza dignità e soprattutto senza giustizia.
In tale contesto mi sembra anche giusto ricordare per quanto riguarda l'Italia il riferimento all'articolo 52 della Costituzione Repubblicana, fondamento della professione del militare italiano, che recita: "La Difesa della Patria è sacro dovere del cittadino". Questo assioma, forse non ancora pienamente recepito dalla coscienza civica, sancisce due fatti incontestabilmente fondamentali e cioè che:

  • La difesa della Patria è un dovere generalizzato di tutti i cittadini e non esclusivo dei militari;

  • L'Italia, se costretta, usa la forza per una giusta causa e cioè per difendere i propri diritti ed i propri interessi vitali e quindi per legittima difesa.

Quale più nobile motivazione poteva essere posta a fondamento del servizio militare di una Nazione?.

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